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A chi si rivolge il tool di calcolo automatico del de minimis?

Lo strumento di calcolo automatico del de minimis si rivolge a commercialisti e società di finanza agevolata che hanno la necessità di automatizzare e velocizzare il processo di calcolo degli aiuti utilizzati per ciascuna azienda cliente.

Tramite il modulo di domanda è sufficiente inserire il codice fiscale del soggetto da analizzare, oltre all’indirizzo mail dove ricevere il report, per ottenere l’informazione richiesta in un pratico documento riepilogativo.

Cos’è il regime de minimis?

Il regime de minimis è un quadro normativo che regola gli aiuti di Stato erogati alle imprese per evitare violazioni delle norme sulla concorrenza. L’Unione Europea ha stabilito che ogni impresa può ricevere un massimo di 200.000€ di aiuti nell’ultimo triennio.

È importante tenere traccia degli aiuti de minimis per diverse ragioni:

  • le aziende che desiderano ottenere agevolazioni devono fare attenzione a non superare il limite di 200.000€;
  • la nota integrativa del bilancio d’esercizio deve segnalare l’importo totale degli aiuti ricevuti ai fini della trasparenza;
  • in caso di richiesta di garanzia pubblica per un finanziamento, è necessario indicare gli aiuti ricevuti nell’allegato 4 del documento.

Come si calcola il de minimis per le aziende

Per verificare il limite de minimis, è possibile accedere al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, inserire il codice fiscale dell’impresa che si desidera analizzare e ottenere l’elenco di tutte le operazioni agevolative svolte dall’impresa.

Tuttavia, è importante notare che non tutti gli aiuti elencati sul sito devono essere inclusi nel calcolo. È necessario verificare se ogni voce include la dicitura “de minimis” e includere solo gli aiuti di Stato ricevuti nell’ultimo triennio.

Se si desidera velocizzare questo processo, è possibile utilizzare il tool di calcolo automatico de minimis di Calcolodeminimis.it.

Dopo aver inserito il codice fiscale, il sistema effettuerà il calcolo e invierà un report di riepilogo del totale degli aiuti ricevuti nell’ultimo triennio via e-mail. Questo strumento è stato pensato per imprese, consulenti, commercialisti e operatori di enti di finanza agevolata al fine di facilitare il calcolo e evitare errori di valutazione.

Come si calcola il de minimis nel caso di un gruppo o di più aziende collegate (impresa unica)?

Come si calcola l’importo dei contributi de minimis per un gruppo societario? Il limite massimo di 200.000€ si applica a ciascuna impresa facente parte del gruppo o è un importo complessivo per il gruppo?

Nel caso di un gruppo, il limite de minimis di 200.000€ si applica all’Impresa Unica, ovvero l’insieme delle imprese, fra le quali esiste almeno una delle relazioni descritte nella normativa sugli aiuti di Stato.

Ciò significa che il limite di 200.000€ si considera complessivamente per l’intero gruppo. Se si desidera calcolare l’importo dei contributi de minimis per il gruppo societario, è possibile utilizzare il tool di calcolo automatico de minimis di Calcolodeminimis.it.

Basta richiedere il report di calcolo per ciascuna ragione sociale appartenente al gruppo e sommare gli importi ottenuti per ottenere il totale degli aiuti ricevuti nell’ultimo triennio.

Cosa succede se supero il plafond de minimis?

Il superamento del massimale de minimis di 200.000€ è una situazione comune che interessa molte imprese. Questo può accadere perché le aziende non conoscono sempre correttamente la normativa o perché, nel caso di gruppi societari, può essere difficile tenere traccia di tutti gli aiuti richiesti da ciascuna impresa. In caso di superamento del limite de minimis, l’impresa rischia di vedere tagliato il contributo eventualmente concesso.

Ad esempio, se un’impresa richiede 50.000€ di fondo perduto e ha già richiesto aiuti per un totale di 190.000€, otterrà solo 10.000€. È importante tenere sotto controllo i massimali previsti dalla legge per evitare che il mancato raggiungimento degli obiettivi aziendali possa essere compromesso.”

Perché per un'impresa è importante monitorare la quantità di aiuti de minimis ricevuti?

È importante monitorare la quantità di aiuti de minimis ricevuti da un’impresa per diverse ragioni:

  • Per evitare di superare il limite massimo di 200.000€ nell’ultimo triennio, altrimenti si rischia di vedere tagliato o negato il contributo richiesto.
  • Per rispettare l’obbligo di trasparenza, in quanto è necessario segnalare l’importo totale degli aiuti ricevuti nella nota integrativa del bilancio d’esercizio.
  • In caso di richiesta di garanzia pubblica per l’erogazione di un finanziamento, è necessario comunicare gli aiuti ricevuti nell’allegato 4 del documento.
  • Per pianificare in modo adeguato le agevolazioni da richiedere nell’anno solare, è importante conoscere la dimensione della propria impresa e i reali legami e associazioni con l’impresa richiedente.
  • Tenere traccia degli aiuti de minimis ricevuti permette quindi di gestire al meglio le agevolazioni e di evitare problemi in futuro.

Gli aiuti ricevuti in de minimis devono essere inseriti in nota integrativa del bilancio d'esercizio?

Sì, secondo la normativa italiana in materia di aiuti di Stato, gli aiuti ricevuti in de minimis devono essere segnalati nella nota integrativa del bilancio d’esercizio, ai sensi dell’obbligo di trasparenza previsto dalla legge.

Nella nota integrativa, l’impresa è tenuta a segnalare l’importo totale degli aiuti ricevuti e a indicare la loro natura e le finalità per le quali sono stati concessi.

È importante ricordare che gli aiuti de minimis devono essere inclusi nella nota integrativa indipendentemente dal fatto che siano stati ottenuti tramite una procedura di selezione o meno.

Inoltre, gli aiuti de minimis devono essere segnalati anche nel caso in cui siano stati ottenuti da altre imprese del gruppo societario di appartenenza.

La segnalazione degli aiuti de minimis nella nota integrativa del bilancio d’esercizio è un adempimento fondamentale per garantire la trasparenza e la correttezza nella gestione delle agevolazioni ricevute.

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Esempio di calcolo de minimis 2023

Supponiamo che un’impresa abbia ricevuto i seguenti aiuti de minimis nell’ultimo triennio (esercizi 2021, 2022 e 2023):

  • 50.000 € nel 2021
  • 40.000 € nel 2022
  • 35.000 € nel 2023

Per calcolare il totale degli aiuti de minimis ricevuti nel triennio 2021-2023, dobbiamo sommare gli importi ricevuti in ciascun esercizio: 50.000€ + 40.000€ + 35.000€ = 125.000€.

Il totale degli aiuti de minimis ricevuti nell’ultimo triennio è quindi pari a 125.000€, che è inferiore al massimale di 200.000€ previsto dalla normativa de minimis. In questo caso, l’impresa può ancora richiedere agevolazioni per un importo massimo di 75.000€ (200.000€ – 125.000€).

Se l’impresa dovesse richiedere ulteriori aiuti de minimis che superino il massimale di 200.000€, essi potrebbero essere tagliati o negati, a seconda delle circostanze. È quindi importante tenere traccia degli aiuti de minimis ricevuti e fare il calcolo in modo accurato per assicurarsi di non superare il massimale previsto.

La differenza del massimale di aiuti per i settori trasporto “merci su strada” e “pesca”

È anche importante ricordare che, oltre al massimale di 200.000€, esistono limiti specifici per alcuni settori economici. Ad esempio, per le imprese del settore del trasporto di merci su strada per conto terzi, il massimale è pari a 100.000€ nell’ultimo triennio. Per le imprese del settore della pesca, il massimale è pari a 30.000€, mentre per le imprese del settore dell’agricoltura è pari a 15.000€.

Inoltre, è importante tenere presente che il massimale di 200.000€ si riferisce all’impresa unica, ovvero all’insieme delle imprese, fra le quali esiste almeno una delle relazioni previste dalla normativa in materia di aiuti di Stato. Ciò significa che, nel caso in cui si faccia parte di un gruppo societario, il massimale di 200.000€ dovrà essere considerato complessivamente per l’intero gruppo.